Questa rubrica nasce da una frase che mi è stata ripetuta mille e mille volte: “Sono molto lento a leggere”. Questa “difficoltà” spesso scoraggia i lettori occasionali, finendo per farli diventare quelli che nelle statistiche sono le persone che leggono a malapena un libro l’anno. Ma spesso non si tratta di lentezza quanto di scarsa motivazione ed interesse: quante volte ci siamo imbattuti in un libro che desideravamo ma che si è poi rivelato più pesante del previsto, e solo per senso del dovere ci siamo dovuti sorbire pagine e pagine che ci narcotizzavano una sera dopo l’altra, per la sola soddisfazione di sapere che l’avevamo terminato? Io dico basta! a queste torture autoinflitte!
Proporrò per voi quei libri dai quali mi è stato impossibile staccare gli occhi e la mente fino al momento in cui non li ho terminati, quei libri di cui ho fatto ben volentieri indigestione, presentandoveli in poche righe nella speranza che i miei consigli vengano accolti anche dai più pigri.
Sofia è l’adolescente che tutti siamo stati, turbolenta e travagliata, vestita di nero ma con un’anima piena di colori ancora inesplorati. Sofia è sfuggente ed assume mille forme, come un pezzo di legno intagliato che assume di volta in volta un’identità diversa in base al punto di osservazione. Sofia può essere figlia, confidente, amica, amante, compagna, ma non appartiene mai a nessuno. Sofia scappa continuamente dalle persone e dalle situazioni senza trovare tregua, perché quello da cui scappa è sempre con lei, bagaglio indesiderato e necessario. Tra tutti i racconti che coinvolgono questa figura ambivalente, sia affascinante che inquietante, è difficile non immedesimarsi in qualcuno dei personaggi, perché in poche pagine si forma la fotografia di una società allo sbando come la nostra, in cui la fragilità non può esistere se non con tante difficoltà, ma anche con sporadici sorrisi.
Titolo: Sofia si veste sempre di nero
Autore: Paolo Cognetti
Editore: Minimum Fax
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 204
Costo: 14€
Disponibile usato su AccioBooks.
Ciao cara ti mi delizi nuovamente.
E mi comprendi in un punto che vede somiglianti.
Sono stata spesso criticata per la mia lentezza nella lettura…ho provato molto disagio per questo…
Poi ho capito che un libro bevuto alla goccia non ha lo stesso sapore di uno sorseggiato.
Adoro Cognetti e le sue Otto montagne, annoto subito Sofia. Un abbraccio sei un’anima bella.
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Generalmente, quando leggo lentamente significa che il libro vale molto, se invece mi sfugge senza rendermene conto probabilmente lo dimenticherò entro poco tempo.
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Certo! Ma io mi riferisco a quelli per cui la lentezza è una scusa per non impegnarsi in letture nuove, e quando mi sono lanciata nel progetto del club del libro purtroppo ne ho incontrati molti che con la scusa della lentezza non hanno mai cominciato un libro
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